Sulla nota biografica a cura di Bruno de Finetti
(pp. XV-XXIV)
in Scritti (1926-1930) di Bruno de Finetti,
Padova, CEDAM, 1981, pp. XXXI+388
(Gabriele Lucchini: 2010-04-06)
struttura (ricostruita)
xv     [titolo]
xvii   1.  curriculum degli studi
xviii  2.  attività scientifica
       2.1 statistica e organizzazione
xix    2.2 economia e giustizia sociale
xx     2.3 didattica - gare matematiche
xxi    2.4 logica e intuizione
       2.5 la probabilita`
xxii   2.6 sulle "definizioni" di probabilita`
xxiii  3   premi e cariche onorifiche

NB     una fotografia fuori testo e` prima del frontespizio.
2.3 - Didattica - gare matematiche
      In de Finetti è stato sempre vivo e concreto l'interessamento
ai problemi della didattica
e alla necessità di rendere
intuitiva, interessante, concreta, vivace
una materia che, altrimenti,
è necessariamente destinata ad apparire,
anzi diventare, insipida e odiosa.
      A tale scopo ha promosso con Giandomenico Majone
un'attività di "Club Matematico" all'Università di Roma:
conferenze settimanali per studenti
di scuole medie e secondarie
su argomenti dilettevoli ed istruttivi,
atti a contrastare quell'immagine fredda e scostante
che molti hanno, e non per colpa loro, della matematica.
      Conformemente a tali intendimenti
ha scritto anche un volumetto:
Il "saper vedere" in matematica
(Loescher ed., Torino, 1967, 2a ed., 1974,
tradotta in tedesco e in polacco)
e parecchi articoli in varie riviste,
tra cui il "Periodico di matematiche",
organo della società "Mathesis".
Di tale società e rivista il de Finetti è rispettivamente
Presidente e Direttore.
      Un'altra iniziativa presa dalla Mathesis è stata quella
di organizzare gare matematiche,
con partecipazione dei migliori classificati a gare internazionali.
Ma i concorrenti di altre nazioni,
espressamente addestrati con metodi di dubbia ragionevolezza,
hanno fatto ritenere opportuno non imitarli:
infatti il fine della suddetta iniziativa
era di stimolare i ragazzi svegli e non di trasformarli in robot.
      Questo per quanto riguarda le scuole secondarie
ma, sia pure in forme e modi necessariamente diversi,
lo stesso concetto informatore dovrebbe restare
sempre il medesimo anche per gli studenti universitari,
come prova il testo scritto da de Finetti
per la Facoltà di Economia e Commercio:
"Matematica logico-intuitiva".

2.4 - Logica ed intuizione
      Nella ricerca scientifica, come nell'esposizione didattica,
il de Finetti ha sempre curato di dare maggior peso
all' aspetto concettuale,
all'idea che rende "intuitiva" la soluzione,
più che ai metodi che la fanno trovare
attraverso passaggi formali di cui spesso sfugge il "quia",
come lamentavano Enriques e Chisini,
e che si debbono accettare "obtorto collo"
per il solo fatto di non riuscire a scoprire una svista
in una catena più o meno insipida ed inintelleggibile di sillogismi.
      La sua produzione scientifica comprende oltre duecento lavori
tra quelli più impegnativi ed altri secondari.
Tra i libri, quello che egli considera
più indicativo delle sue tendenze è
"Matematica logico-intuitiva":
rielaborazione del corso di matematica generale
tenuto alla Facoltà di Economia e Commercio
dell'Università di Trieste nel 1944,
testo che fu poi adottato anche a Roma
nella stessa Facoltà quando il de Finetti vi fu chiamato (1954).
In un certo senso è una versione per adulti del "Saper vedere".

NB1 - Copertina e indice de Il "saper vedere" in matematica
           sono riportati in >>> l-bdf1.htm.
NB2 - Si tenga presente che la scuola media
           faceva (e, con la nuova denominazione, fa) parte
           dell'ordine secondario (come "primo grado").