l-prodi1.htm - 2010-03-17 [da l-prodig.htm e g260c.htm]

GIOVANNI PRODI
IL "SYLLABUS" DI MATEMATICA
PER L'ACCESSO ALLE FACOLTÀ SCIENTIFICHE
Notiziario della Unione Matematica Italiana,
supplemento ai nn. 8-9, agosto-settembre 1980 (pp. 4-8)

NdR1 - Il NUMI riporta, poi, INTERVENTI NEL DIBATTITO (pp. 8-15).
NdR2 - L'Unione Matematica Italiana [UMI] ha il portale >>> http://umi.dm.unibo.it.
             In WGL è consultabile >>> rp-umi0.htm.
NdR3 - La Commissione italiana per l'Insegnamento della Matematica [CIIM]
             ha una sezione nel portale dell'UMI.
             In WGL è consultabile >>> rp-ciim0.htm.
NdR4 - Sui "Programmi di Frascati" (1966, 1967) segnalo
             l'ampia documentazione e trattazione di Bruno de Finetti
             sul Periodico di Matematiche del 1967 (pp. 75-153).
             In WGL è consultabile >>> rp-fras0.htm.

1. L'idea di pubblicare un "Syllabus" di matematica
per l'accesso alle Facoltà scientifiche
affiorò durante l'assemblea straordinaria dell'UMI,
in occasione del Congresso di Palermo.
La discussione fu lunga e vivace:
molti furono i consensi, ma non mancarono le perplessità.
La CIIM, comunque, decise di attuare la proposta,
con fiducia nella sua sostanziale utilità,
ed anche con la convinzione che solo l'esperienza
avrebbe potuto mettere in evidenza gli inconvenienti,
consentendo, successivamente, di eliminarli o ridurli.

Il "Syllabus"
- pubblicato alla fine di marzo nel Notiziario dell'UMI
e, all'inizio di aprile, dalla rivista "Tuttoscuola" -
si propone, in primo luogo,
di dare un aiuto ed un orientamento ai giovani.

Purtroppo è molto difficile per un allievo di una scuola secondaria
avere un'idea abbastanza precisa dell'importanza dei vari temi
in cui l'insegnamento della matematica si articola.
Si deve ammettere che, fra tutte le materie,
la matematica corre più di ogni altra
il rischio di passare via incolore e insignificante.
Troppo spesso l'insegnamento si limita
alle pur necessarie manualità del calcolo:
mancano le motivazioni e le aperture.
Non è neppure facile per un giovane
misurare le sue autentiche attitudini e capacità.

Ma la pubblicazione del "Syllabus" ha avuto un secondo scopo,
che del resto è strettamente collegato al primo:
quello di intervenire in modo efficace
nell'insegnamento della matematica nelle scuole secondarie.
Il "Syllabus" è coerente con le iniziative
prese dalla CIIM negli ultimi anni e, in particolare,
con la costituzione dei "nuclei di ricerca didattica".
Questi "nuclei",
in cui sono stati sviluppati progetti didattici di varia impostazione,
hanno compiuto interessanti attività ed hanno raggiunto,
al loro interno, un notevole livello di preparazione alla ricerca,
ma, nella scuola italiana, rischiano da rimanere isolati.
La scuola secondaria superiore italiana
(a differenza, ad esempio, dalla scuola elementare)
ha una grandissima capacità di difendersi dai corpi estranei;
attorno a gruppi che possono portare pericolose novità
e turbare la quiete si forma una specie di "cisti":
gli intrusi sono costretti a vivere in uno spazio
che si fa sempre più stretto e, alla fine,
o per scoraggiamento o per eventi casuali, scompaiono.
I "nuclei di ricerca didattica" rischiano questa fine.
L'ambiente è raramente favorevole a sperimentazioni;
le stesse terminologie in uso:
"insegnamento tradizionale" e "insegnamento sperimentale"
sembrano designare realtà equivalenti,
fra cui la scelta può dipendere solo dai gusti.
Anzi, dopo molte sperimentazioni "selvagge",
nell'opinione dei più l'"insegnamento tradizionale"
può apparire come l'opzione più seria ...
Ebbene, per la CIIM era doveroso denunciare chiaramente
il vuoto che si nasconde sotto questa nobile insegna della tradizione,
e il modo più naturale ed obiettivo di fare la denuncia
era quello di delineare il tipo di preparazione
che è ragionevole esigere oggi da un giovane
che varca la soglia di una facoltà scientifica,
dopo cinque anni di scuola secondaria superiore.

2. La storia del "Syl1abus" è breve,
anche per la ragione che si è cercato - appunto -
di agire rapidamente.
E' stata fatta dapprima un'inchiesta
fra una sessantina di docenti universitari
scelti in modo pressochè casuale;
le risposte sono state una trentina.
Sono state preparate varie bozze,
che sono state discusse e rifatte,
una dopo l'altra, a vari livelli (*).
      (*) Sento il dovere di ringraziare in modo particolare
           V. Checcucci e V.Villani per la loro preziosa opera.
Infine, si è svolta una discussione in seno alla CIIM,
allargata a tutto l'Ufficio di Presidenza
e alla Commissione Scientifica dell'UMI:
da questo ultimo vaglio è uscito il testo
che poi è stato pubblicato sul "Notiziario dell'UMI" e su "Tuttoscuola".
Particolarmente importante è stata la pubblicazione su quest'ultima rivista,
molto diffusa nell'ambiente scolastico e fra i genitori degli allievi.
Devo rilevare che in questo modo il "Syllabus"
è stato largamente diffuso senza alcuna spesa da parte dell'UMI.

3. Un breve commento del testo.
Ci si è sforzati di evitare i due pericoli opposti:
da un lato quello di fare un compendio
di ciò che mediamente si insegna nella scuola secondaria,
dall'altro quello di respingere in blocco tutto quello che vi si insegna,
cosa che sarebbe stata ingiusta
ed avrebbe prodotto nei giovani sfiducia e sconforto.
Chi legge attentamente il "Syllabus"non mancherà di notare
come si sia fatto leva su tutti i punti in cui
l'insegnamento tradizionale si presenta ancora valido
(si veda, ad esempio, la parte che riguarda la geometria).
Malgrado ciò, può effettivamente accadere
che il testo risulti sconcertante,
proprio per il contrasto tra la semplicità dei mezzi richiesti
e il carattere fondamentale delle nozioni e delle operazioni che sono coinvolte.
Qualche volta - è noto - l'allievo gradirebbe una domanda "difficile",
cioè complicata, ma tale da non dare pensiero (in tutti i sensi):
certe domande "'facili" sconcertano.

Che accoglienza riceverà questo "Syllabus" ?
E' troppo presto per saperlo.
Personalmente, mi auguro che il "Syllabus" provochi polemiche,
lettere sui giornali, costituzioni di comitati di genitori e di insegnanti indignati.
Non amo la polemica, ma vorrei che il "Syllabus" "facesse notizia".
II mio timore è invece che anche questa volta
si ordisca la "congiura del silenzio",
come fu già, una decina di anni fa, per i "Programmi di Frascati".
Insomma, per usare l'immagine di prima,
temo che anche il "Syllabus" finisca dentro ad una cisti ...
Penso che l'UMI farà bene ad interessare il più possibile
la stampa e la televisione.
Sarebbe bene organizzare dibattiti, inchieste ecc.:
purtroppo, per queste cose abbiamo poco tempo e poche energie.
Speriamo che gli insegnanti di matematica
organizzino riunioni e dibattiti sul "Syllabus" in varie sedi.

4. Che utilizzazione fare del "Syllabus"?
Abbiamo detto chiaramente nella prefazione al documento
che cosa non si deve fare con il "Syllahus":
in particolare, il "Syllabus" non deve essere un prontuario
ad uso degli esaminatori della maturità, almeno per questo anno.
Solo quando il documento sarà stato diffuso, accettato,
sarà insomma entrato nel costume,
potrà anche diventare un documento base per l'esame finale.
Per ora no.

Al contrario, sarà ottima cosa
se i docenti di matematica del primo anno dell'Università
si riferiranno a questo documento,
dandolo come punto di partenza del loro insegnamento.
Naturalmente, nelle sedi universitarie in cui si fa un "precorso",
il "Syllabus" potrà essere accettato (e citato) come programma di base.
A riguardo, mi pare utile segnalare che ci sono docenti universitari
i quali, per conto loro, hanno già fatto un "Syllabus",
anzi hanno scritto libri di vario carattere e di varia mole
in funzione propedeutica agli studi universitari;
cito quelli di cui sono venuto a conoscenza:
   F. Bertolini: Preliminari di Matematica          E. Oppici        (Parma)
   B. Scimeni:   Algebretta                         Decibel Editrice (Padova)
   G. De Marco:  Analisi Zero                       "       "        "
   R. Magari:    Riepilogo di matematica elementare Tip. Senese      (Siena)
Com'è detto nella prefazione, il "Syllabus" è un testo
provvisorio e sperimentale destinato ad essere riveduto,
sulla base delle critiche e delle proposte che emergeranno.
Ritengo molto importante e utile il dibattito
che si svilupperà in questa sala ora, dopo la mia breve presentazione.
Il "Syllabus" potrà venire rivisto e aggiornato ogni due anni,
e forse anche ogni anno:
in questo modo speriamo che, a poco a poco,
entri nella scuola italiana come elemento di stimolo e di rinnovamento.